Basilica di S. Stefano

santo stefanoLa basilica di S. Stefano costruita verso la fine del VI sec., testimonia lo sforzo compiuto dai successori di S. Paolino nel cercare di curare con vigore il complesso basilicale. Eretta non molto distante dalla "Basilica Nova" di S. Paolino, senza raggiungere lo splendore progettuale, costruttivo e decorativo delle altre basiliche del periodo paoliniano, questa ha il pregio di essere una dei primi esemplari di costruzioni sacre cristiane che diedero il via all'arte romanica. E' il ponte di collegamento tra le prime costruzioni cristiane e le successive cattedrali romaniche. Vi si accede all'interno attraverso un ingresso tripartito posto ad est, orientato verso il cuore della Città Santa rappresentato dalla tomba di S. Felice, presenta l'abside ad occidente in netto contrasto con le tendenze dell'epoca. E' composta da un'unica navata nonostante la presenza di due grandi archi presso l'abside terminale che sembrano far ipotizzare all'esistenza in passato di due navate laterali. In realtà i due archi delineano una sorte di asse trasversale presso la zona dell'abside, simile ad un transetto, indicante un ampliamento della basilica in tale zona e dandole quasi una forma di pianta a croce latina. Della basilica ci resta intatto l'impianto planimetrico che la rende uno dei primi esempi di chiesa cristiana con una sola abside, quest'ultima è disposta frontalmente agli ingressi ed è retta da colonne corinzie sormontate da capitelli dello stesso ordine, una terza colonna liscia è incastonata nella parete laterale a nord.
All'interno dell'abside vi è un altare centrale posto frontalmente all'ingresso tripartito e separato dal catino absidale. Lateralmente ed anche sotto l'abside vi sono delle tombe in brevi filari parallele sottoposte alla pavimentazione, con molta probabilità appartennero ad un preesistente edificio sepolcrale sopra al quale fu edificata l'attuale basilica. Anche l'altare come l'intero pavimento della basilica poggia sulle tombe. Unica differenza tra le tombe poste lateralmente e quelle rinvenute nell'intradosso dell'abside è che le tombe sono successive alla costruzione della basilica in quanto queste ultime danneggiarono gli affreschi del basamento absidale. Ciò testimonia come la basilica oltre ad essere un luogo di culto era anche un luogo di sepoltura di tutti quei fedeli che avevano quel forte desiderio di farsi seppellire nelle vicinanze del loro Santo nell'attesa della Resurrezione. Durante i recenti scavi, sotto la pavimentazione nei pressi delle pareti nord e sud sono emersi dei corpi, di cui si pensa che appartengano a un longobardo ed a una madre con bambino. 
La pavimentazione si presenta in tre zone differenziate in modo da suddividere la navata in altrettanti parti. La parte centrale ha l'aspetto di un corridoio di passaggio che si presume fosse destinato al clero, mentre le due parti laterali sembrano essere destinate ad uffici od altre attività sacre. Altra ipotesi potrebbe essere la divisione fra uomini e donne oppure una diversa disposizione dei fedeli secondo il proprio grado. La tripartizione di spazi, ingressi, strutture ed altro sembra un elemento fisso in questa basilica, probabilmente essa è dovuta alla simbologia della Trinità, elemento cardine della religione cristiana. I tre archi, due parietali e uno absidale, forse rappresentavano uno sviluppo costruttivo della tricora richiamando quella della basilica di S. Paolino, ma pensata ed edificata separatamente per motivi di culto. 
All'esterno della basilica sono ben visibili dei pilastri in tufo, ciò lascia credere che la basilica presentasse un atrio, più basso con copertura autonoma che quasi sicuramente si sviluppava da est verso sud. Sempre all'esterno è visibile un cantarus (Fontana -vasca) si pensa servita per le abluzioni (lavaggio del corpo o parti di esso a scopo di purificazione). L'intera struttura basilicale nel corso dei secoli ha subito continue trasformazioni, ultima quella realizzata nel XVIII sec. quando a quota superiore , nacque sulla stessa pianta della basilica la chiesa dei SS. Stefano e Lorenzo o Chiesa della Vergine e dell' Incoronata. 
All'inizio di questo secolo, venne trasformata in stile barocco e dotata esternamente di un campanile. Quest'ultimo distrutto nel 1963 in quanto pericolante. L'esigenza di uno studio archeologico molto puntuale ha cancellato ogni traccia dello stile barocco che vi era in essa, lasciando emergere i nudi tufi quali testimoni di un passato remoto. 

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